Webinar formativi sul Registro elettronico nazionale di tracciabilità dei rifiuti
13 Maggio 2024Modifica termini di validità dell’accettazione della dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa per le variazioni della dotazione dei veicoli
10 Luglio 2024Disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico
Con il decreto-legge 28 giugno 2024, n. 84, il Governo ha recato disposizioni urgenti finalizzate all’attuazione di un sistema di governo per l’approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche considerate «strategiche» ai sensi degli articoli 3, paragrafo 1, e 4, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2024/1252 in ragione del ruolo fondamentale delle stesse nella realizzazione delle transizioni verde e digitale e nella salvaguardia della resilienza economica e dell’autonomia strategica. Tra le materie prime considerate sono inclusi: il rame, la bauxite, il litio, il nichel, la grafite, l’arsenico, il carbon coke, ecc.
Il provvedimento, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 giugno 2024, n. 147, mira sia al potenziamento delle estrazioni nazionali che al riuso dei materiali e dei componenti, in un’ottica di economia circolare, con lo scopo ultimo di incentivare la produzione nazionale di elementi tecnologici per la transizione energetica e digitale. In tale prospettiva, viene assegnato un ruolo centrale al MIMIT, che entro 120 giorni dovrà emanare il decreto attuativo.Di seguito, una sintesi degli articoli principali.
1. Istituito un Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE), integrato dal Ministro della difesa e dal Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, per la valutazione di progetti strategici di ricerca, estrazione, trasformazione o riciclaggio delle materie prime strategiche, da attuarsi sul territorio nazionale. Sono individuati presso i ministeri competenti tre punti unici nazionali di contatto per il rilascio delle autorizzazioni all’estrazione, al riciclaggio o alla trasformazione di materie prime critiche strategiche. Termine massimo di rilascio di tali titoli abilitativi: 18 mesi per l’estrazione e 10 mesi per il riciclaggio o la trasformazione.
2. Istituito presso MIMIT il Comitato tecnico per le materie prime critiche e strategiche, addetto al monitoraggio economico, tecnico e strategico delle catene di approvvigionamento di materie prime critiche e strategiche e delle esigenze di approvvigionamento delle aziende, e al coordinamento e monitoraggio del livello delle eventuali scorte disponibili per ciascuna materia prima strategica a livello aggregato, e del relativo livello di sicurezza. Il Comitato tecnico sottopone, ogni tre anni, all’approvazione del CITE un Piano Nazionale delle materie prime critiche, in cui sono indicate le azioni da intraprendere e le fonti di finanziamento disponibili, nonché gli obiettivi attesi.
3. l’ISPRA dovrà elaborare il Programma nazionale di esplorazione (mappatura dei minerali; campagne geotermiche, indagini geognostiche, l’elaborazione dei dati
acquisiti mediante esplorazione generale, misure di accelerazione e semplificazione della ricerca di materie prime critiche).
4. Il punto di contatto istituito presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica riceverà le comunicazioni del permesso di ricerca delle materie prime strategiche che non eccedano i due anni.
5. ISPRA e alla Sovrintendenza territorialmente competente avranno le funzioni di vigilanza e controllo sui progetti di ricerca strategici e sul rispetto dei requisiti previsti, nonché il potere di disporre l’interruzione.
6. Sono istituite aliquote di produzione in materia di giacimenti minerari. I titolari delle concessioni minerarie aventi ad oggetto i progetti di trasformazione di materie prime critiche dovranno corrispondere annualmente un’aliquota del prodotto (pari ad una percentuale compresa tra il 5 e il 7 per cento): allo Stato, per i progetti a mare, e allo Stato e alla regione per i progetti su terraferma. Le somme versate in favore dello Stato confluiscono nel Fondo nazionale del made in Italy per investimenti nella filiera delle materie prime stesse.
7. Previsto il recupero di risorse minerarie dai rifiuti estrattivi e introdotto il “Piano di recupero di materie prime dai rifiuti di estrazione storici“, prevedendo, tra l’altro, che: l’estrazione di sostanze minerali nelle strutture di deposito di rifiuti estrattivi, chiuse o abbandonate, per le quali non è più vigente il titolo minerario, possa essere concessa solo a seguito dell’elaborazione, da parte dell’aspirante concessionario, di uno specifico “Piano di recupero” che dimostri la sostenibilità economica ed ambientale dell’intero ciclo di vita;
8. Prevista l’accelerazione dei giudizi in materia di progetti strategici e procedure semplificate e accelerate, sul modello dei giudizi amministrativi in materia di PNRR.
9. Istituito il registro delle aziende e delle catene del valore strategiche presso il MIMIT per fini di monitoraggio, misurazione del fabbisogno nazionale e conduzione di prove di stress.
10. Modificato il Fondo nazionale del Made in Italy per sostenere la crescita, il sostegno, il rafforzamento e il rilancio delle filiere strategiche nazionali (estesa le destinazioni del Fondo ad estrazione e trasformazione delle materie prime critiche e valorizzazione delle infrastrutture ad esse strumentali.
11. I fondi di investimento istituiti dalla società di gestione del risparmio costituita dal MEF potranno perseguire anche i fini propri del Fondo nazionale del made in Italy, ossia: crescita, sostegno, rafforzamento e rilancio delle filiere strategiche nazionali, anche in riferimento alle attività di estrazione e trasformazione delle materie prime critiche e di valorizzazione delle infrastrutture ad esse strumentali. Tali fondi potranno investire in asset immobiliari, strumentali all’operatività delle società delle filiere strategiche e in strumenti di rischio emessi da tali società.